Pubblicato il: 30/11/2024
Dal 2025, una serie di modifiche importanti cambieranno il modo in cui vengono gestite le cartelle esattoriali e il recupero dei crediti fiscali. Questi cambiamenti sono stati introdotti con il Decreto Legislativo n. 110/2024, all'interno di una riforma fiscale più ampia, che mira a migliorare la gestione del debito pubblico e ad adeguarsi alle richieste dell’Unione Europea. Molte delle disposizioni entreranno in vigore dal 2025, mentre altre dovranno aspettare l’approvazione di decreti attuativi specifici.
La riforma della riscossione porta con sé diverse novità positive per i contribuenti, tra cui l’ampliamento delle opzioni di rateizzazione, la semplificazione dei pagamenti e l’introduzione di nuove misure per i contribuenti in difficoltà economica. Tuttavia, il cambiamento nella gestione dei rimborsi fiscali e l’introduzione dell’obbligo di compensazione automatica potrebbero risultare penalizzanti per alcuni contribuenti.
Vediamo nel dettaglio quali saranno questi cambiamenti.
Maggiore accesso alle rateizzazioni dei debiti
Una delle principali novità riguarda l’ampliamento delle rateizzazioni per chi ha debiti fiscali. A partire dal 2025, i contribuenti potranno suddividere il debito in un numero maggiore di rate, rendendo più facile il pagamento delle cartelle esattoriali.
Le nuove modalità di rateizzazione per i debiti fino a 120.000 euro saranno:
- Dal 2025 al 2026: fino a 84 rate mensili.
- Dal 2027 al 2028: fino a 96 rate mensili.
- Dal 2029: fino a 108 rate mensili.
Per i debitori con difficoltà economica, certificata tramite l'ISEE, l’accesso alle rateizzazioni sarà ancora più flessibile. In questo caso, anche per i debiti superiori a 120.000 euro, sarà possibile richiedere rateizzazioni fino a 120 rate mensili senza necessità di giustificare ulteriormente la propria condizione.
Un decreto specifico del Ministero dell'Economia stabilirà le modalità per verificare la situazione economica dei contribuenti in difficoltà.
Rottamazione e saldo e stralcio: nuove opportunità per ridurre il debito
La riforma estende le misure di rottamazione e saldo e stralcio già introdotte in passato. Queste opzioni permetteranno ai contribuenti in difficoltà di ridurre o addirittura cancellare parte del debito fiscale. In particolare, i debiti che risultano prescritti o difficilmente recuperabili potrebbero essere automaticamente annullati, alleggerendo così il carico fiscale per chi non è in grado di saldare l’intero importo.
Compensazione automatica dei rimborsi fiscali
Una delle novità più rilevanti riguarda la compensazione automatica dei rimborsi fiscali. In passato, i contribuenti potevano scegliere se utilizzare il rimborso per compensare il proprio debito fiscale. Con la nuova riforma, questa compensazione diventa obbligatoria: l'Agenzia delle Entrate utilizzerà automaticamente il rimborso per coprire il debito esistente. Questo semplifica il processo di recupero da parte dello Stato, ma potrebbe risultare problematico per chi aveva bisogno del rimborso per altre necessità urgenti.
Un regolamento che seguirà la riforma stabilirà le modalità dettagliate per attuare questa nuova disposizione.
Nuovi motivi di impugnazione delle cartelle esattoriali
Un’altra importante modifica riguarda la possibilità di impugnare le cartelle esattoriali. La riforma amplia notevolmente le ragioni per cui un contribuente può contestare l’estratto di ruolo (la cartella esattoriale), includendo nuovi casi in cui una cartella può essere impugnata, come ad esempio:
- Impossibilità di partecipare a gare d’appalto: se una cartella non notificata correttamente impedisce la partecipazione a una gara.
- Blocco dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione: se la cartella impedisce il ricevimento di pagamenti da enti pubblici.
- Perdita di benefici fiscali o agevolazioni: se la cartella comporta la perdita di vantaggi fiscali.
- Rischio di perdere finanziamenti: se una cartella non notificata correttamente minaccia l’approvazione di un finanziamento.
- Difficoltà nella cessione d’azienda: se l’impresa è impossibilitata a vendere l’attività a causa di una cartella non notificata.
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