Decreto Fiscale 2025, nuova pace fiscale, cartelle pagabili in 18 rate, proroga delle tasse e riduzione canone RAI

Pubblicato il: 29/11/2024

Il Decreto Fiscale 2025 sta passando sotto la lente del Parlamento, con importanti novità fiscali in discussione. Tra rottamazioni delle cartelle esattoriali, proroghe del pagamento delle imposte sui redditi e la possibile revisione del canone RAI, la legge di conversione – che dovrà essere approvata entro il 18 dicembre – potrebbe portare a cambiamenti significativi per molti contribuenti. Vediamo di seguito le principali misure e cosa aspettarsi da esse.
Canone RAI: possibile riduzione in discussione
Uno degli argomenti più caldi riguarda il canone RAI. Il Governo aveva inizialmente proposto di abbassare l'importo annuale del canone da 90 a 70 euro, ma questa misura non è stata inclusa nel testo della Legge di Bilancio.
Ora si sta cercando di introdurre un emendamento nel Decreto Fiscale 2025 per ridurre il canone. Tuttavia, il dibattito è ancora in corso, e il tema è stato uno degli ostacoli principali alla votazione degli emendamenti in Commissione Bilancio del Senato. Nonostante ciò, si spera che la misura venga approvata in tempi brevi, portando sollievo a milioni di italiani.
Rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi: cosa cambia?
Un’altra misura – che potrebbe fare la differenza per molti contribuenti – riguarda il rinvio del secondo acconto delle imposte sui redditi. Il Governo ha proposto di posticipare la scadenza dal 30 novembre al 16 gennaio 2025 per le partite IVA con ricavi annuali fino a 170.000 euro. Questo rinvio consentirebbe ai contribuenti di guadagnare circa un mese per il pagamento delle imposte.
Inoltre, la proposta prevede che il pagamento possa essere dilazionato in massimo 5 rate mensili, con il primo pagamento fissato per il 16 gennaio 2025 e le rate successive il 16 di ogni mese, fino a maggio 2025.
Una novità interessante rispetto all'anno scorso è che anche i contributi INPS e INAIL potrebbero essere rateizzati, ma la conferma ufficiale è ancora in attesa.
Rottamazione delle cartelle esattoriali: una nuova pace fiscale?
Nel Decreto Fiscale 2025 si parla anche di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Sebbene la proposta di una “rottamazione totale” (che avrebbe permesso di pagare i debiti in 120 rate senza interessi e sanzioni) sia stata esclusa, il Governo sta valutando una nuova forma di "pace fiscale".
L'idea è quella di permettere ai contribuenti con carichi fiscali affidati all'Agenzia delle Entrate tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023 di saldare i debiti in massimo 18 rate. Le rate successive alla prima prevederebbero un interesse annuo del 2%.
Anche in questo caso, la misura è ancora in fase di discussione parlamentare e dovremo aspettare l'approvazione finale per sapere se entrerà a far parte del Decreto Fiscale 2025.
Potenziamento del Piano Transizione 5.0: incentivi per l'innovazione
Tra le altre proposte in discussione, c'è il potenziamento del Piano Transizione 5.0. Questo piano premia le imprese che investono in innovazione e nella riduzione dei consumi energetici, con un credito d’imposta per chi realizza progetti legati alla sostenibilità e all'efficienza energetica.
Il Governo ha espresso l’intenzione di aumentare l’aliquota del contributo e semplificare il calcolo dei risparmi energetici ottenuti. Tuttavia, questa proposta dipende dalla valutazione del Parlamento e non è ancora chiaro se verrà approvata.
Altri interventi: concordato preventivo e Bonus natale
Il Decreto Fiscale 2025 non si limita alle misure sopra descritte. Un altro intervento riguarda il concordato preventivo biennale per i soggetti ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità). La scadenza – inizialmente fissata al 31 ottobre 2024 – è stata posticipata al 12 dicembre 2024, dando così una nuova opportunità a chi vuole regolarizzare la propria posizione fiscale.
Inoltre, quest'anno il Bonus natale di 100 euro verrà esteso a un numero maggiore di beneficiari. Oltre ai lavoratori dipendenti, anche i genitori con almeno un figlio a carico, indipendentemente dalla situazione del coniuge o convivente, potranno riceverlo, purché il reddito non superi i 28.000 euro annui. Questa misura offrirà un aiuto importante a molte famiglie durante le festività.

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